La Riforma dei Reati in materia Agroalimentare: cosa cambia

L'Istituto Zooprofilattico organizza un convegno per illustrare il nuovo sistema normativo in campo alimentare, così come propongono le modifiche e gli aggiornamenti della Commissione per la riforma dei reati agroalimentari. Le modifiche riguardano il codice penale sia sul versante della tutela della salute pubblica sia su quello dell’economia pubblica. Il convegno mette a confronto gli attori del SSN e aziende del comparto agrifood con alcuni componenti della Commissione per valutare gli effetti e le ripercussioni del cambiamento normativo sulla gestione delle frodi sia sanitarie che commerciali.
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ARRIVA L’AUTUNNO, ARRIVANO FUNGHI. ATTENTI AI SOSIA

I dati ufficiali della Regione Piemonte indicano che ogni anno circa il 36% dei focolai di malattie trasmesse dagli alimenti è rappresentato dagli avvelenamenti da funghi. In Piemonte negli ultimi 10 anni si è passati da circa 5000 quintali di funghi coltivati ai quasi 39.000 quintali del 2010: in attesa dei dati dell’ultimo quinquennio, sono però aumentate in maniera preoccupante (+300% secondo Coldiretti) le importazioni di funghi epigei, in particolare dalla Cina.
Su indicazione del Ministero della Salute, l’Istituto Zooprofilattico di Torino sarà il laboratorio ufficiale che effettuerà le analisi per l’identificazione delle specie di funghi epigei sul territorio della Regione Piemonte. Raccolte nei nostri boschi o importate dai Paesi dell’Europa Centrale o dalla Cina, le partite di funghi saranno identificate dall’Istituto e solo quelle appartenenti a specie commestibili avranno il via libera per la commercializzazione e per il libero consumo
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Il nostro Istituto aderisce all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile

L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta aderisce all’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Qualche mese fa è stata ufficialmente presentata ASVIS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. Una realtà che unisce più di cento tra le più importanti organizzazioni e rete italiane che si sono messe insieme per diffondere i contenuti dell’agenda globale per lo sviluppo sostenibile delle nazioni unite.
Il nostro Istituto, ormai da alcuni anni, è impegnato ad approfondire e realizzare progetti capaci di coniugare la produzione di un cibo sano e sicuro con uno sviluppo sostenibile. L’esigenza di trovare soluzioni sempre più efficienti per rendere sostenibile l’attuale pratica zootecnica, votata più che mai all’intensificazione, si è realizzata recentemente nella progettazione di un prototipo di “stalla sostenibile”.
Dei 17 macro obiettivi dell’Agenda abbiamo individuato l’obiettivo 2 “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile” su cui speriamo di poter offrire un valido contributo a tutti coloro che sono impegnati in questa grande sfida.
La Rabbia: il momento per eliminarla è adesso!

Il 28 Settembre è stata la Giornata Mondiale contro la Rabbia, non stiamo parlando del sentimento, ma di una tra le malattie più antiche e dimenticate dai paesi economicamente sviluppati che ogni anno uccide più di 70.000 persone. Le principali autorità sanitarie internazionali (OMS, OIE, FAO e GARC) si sono riunite per promuovere l’eliminazione globale della rabbia entro il 2030.
Che cos’è la Rabbia?
Gravissima malattia infettiva che viene trasmessa all’uomo dagli animali tramite la loro saliva, in seguito a morsi e graffi. Il virus può infettare tutti i mammiferi, ed esistono due tipi di rabbia: la “rabbia silvestre”, presente in Europa (il serbatoio è la volpe e nell’Est europeo anche il cane procione, in America anche i chirotteri) e la “rabbia urbana” in cui il cane è il principale serbatoio. Quest’ultima è la più importante per la salute pubblica dal momento che il 99% dei casi umani sono dovuti al morso di un cane.
100% fatale ma 100% prevenibile
Il virus colpisce il sistema nervoso centrale e dopo la comparsa dei sintomi l’esito è letale nel 100% dei casi dal momento che non esistenessuna cura, né per gli animali né per l’uomo. La rabbia nell’uomo è però prevenibile al 100% vaccinando i cani e sensibilizzando la popolazione sulla prevenzione dal morso di cane. La vaccinazione di massa dei cani è anche il modo più economico per prevenire la rabbia nell’uomo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, in un’area a rischio vaccinando il 70% dei cani si interrompe il ciclo di trasmissione della malattia.
Ciononostante ogni 15 minuti muore una persona di rabbia
La Rabbia è presente in 150 paesi e in tutti i continenti, tranne in Antartide, ma il 95% dei casi umani si manifestano nelle aree povere rurali dell’Africa ed Asia in cui la disponibilità dei vaccini non è garantita o questi ultimo hanno un costo proibitivo (40-49$/ vaccino; 1-2$ è il reddito giornaliero). L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che ogni anno muoiono più di 70.000 persone e il 40% delle vittime sono bambini di età compresa tra i 5 e i 14 anni.
Qual è la situazione in Italia ed Europa?
Il nostro paese è indenne e l’ultima epidemia ha interessato dall’autunno 2008 al febbraio 2011 il nord-est italiano, e in particolare il Friuli Venezia Giulia, la provincia di Belluno e le province di Trento e Bolzano. Situazione ben diversa è presente negli altri paesi europei, in particolare nell’est Europa (Romania, Polonia, Slovacchia), dove è diffusa la “rabbia silvestre”, ovvero mantenuta da animali selvatici (volpe rossa e cane procione). Sporadicamente passa agli animali domestici, in particolare cane, gatto e ruminanti.
Il contributo del nostro Istituto
Il nostro Istituto ha il compito di effettuare diagnosi per il controllo delle malattie infettive e diffusive. Relativamente alla rabbia, il Laboratorio di Diagnostica effettua la diagnosi della malattia su animali domestici e selvatici. Dal 2013 al 2015 sono stati analizzati oltre 1200 campioni, il cui esito è stato sempre negativo.
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